"Com'è noto Cattolica fu da tempi molto antichi un centro la cui economia era legata al passo, cioè al transito di viaggiatori e pellegrini, tanto da essere definita nel '500 contrada di taverne ed è logico che la sua popolazione curasse la gastronomia per cui il miacetto potrebbe essere nato per offrire durante l'avvento, tempo di astinenza, una dolce sorpresa per il viaggiatore. Così, rimanendo proibiti altri dolci caratteristici come, il ciambellone, i braciadelli, le frittelle, il casadello e dovendo strettamente attenersi ad un regime di magro, cioè privo di carni, condimenti grassi come lardo e strutto, formaggi, latte, burro ed anche uova, si riuscì ugualmente a creare un dolce squisito.

Nella sua preparazione confluirono non solo motivazioni morali e sociali, ma elementi di interrelazione con civiltà gastronomiche di altri popoli mediterranei che senz'altro qui, luogo di confine tra Marche e Romagna e porto naturale, da tempi remoti possono aver trovato una meta per gli scambi e per la sosta nella navigazione di piccolo cabotaggio lungo la costa adriatica."