dolce tradizionale di Natale
Miacet

A fac un gran pastroc
tla testa
sa pens ma tut li roblie
cus pripareva
ma la vgilia d'Nadel.

I masce tal cafè
e ma chesa li donie si burdel.

Par cla nota i burdel
i po' ste su,
ii fa ciachè li mandle
per al miacet,
e ii fa gratè
la bucia dal limon.

Dli volt is grata un deda
e alora il ciucia
svelt svelt per nu fès veda.

Quand iarturneva i masce
a simie andurmanted
e sbanduned,
però a santimie,
quand ic purteva a leta,
al cheld dal "pret"
sota i lanzul.
   Miacetto

Faccio una gran confusione
nella testa
se penso a tutte le cose
che si preparavano
alla vigilia di Natale.

I maschi nel caffè
e a casa le donne coi bambini.

Per quella notte i bambini
possono stare alzati,
devono schiacciare le mandorle
per il miacetto,
devono grattare
la buccia del limone.

A volte si grattano un dito
e allora lo succhiano
svelti per non farsi vedere.

Quando ritornavano i maschi
eravamo addormentati
e spossati,
però sentivamo,
quando ci portavano a letto,
il caldo del "prete"
sotto le lenzuola.

Da "Smaritaaaa !" di Vincenzo Cecchini
A cura della Civica Università di Cattolica 1998